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Mancini lancia un messaggio ai giovani: “Allenatevi e fate vita da atleti”

Il Commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini è stato il primo ospite del Bfc Academy Webinar, una serie di incontri in video conferenza organizzati dal Bologna tra i ragazzi del settore giovanile della società rossoblu e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo in onda sul canale YouTube del Bologna Fc. Tante le curiosità che i giovani calciatori hanno chiesto al ct nei 45 minuti di chiacchierata, con l’amministratore delegato Claudio Fenucci a fare gli onori di casa.  “Per me Bologna è Bologna, è una cosa speciale”, sono state le prime parole di Mancini che in quella città ha iniziato nel 1977 la sua carriera di calciatore proprio nelle giovanili prima di approdare in serie A dove ha debuttato nel 1981 non ancora diciassettenne. Parlando della Nazionale, il ct ha dichiarato che spera di riprendere l’attività a settembre: “Abbiamo organizzato qualche chat per salutare i ragazzi e tenerci in contatto con loro. Non ci vediamo da novembre e speriamo di ricominciare l’attività a

settembre. I calendari saranno un problema”.

 

Ma il centro dell’incontro è stato il tema relativo ai giovani. “Nel mio staff – ha sottolineato Mancini – ci sono persone che monitorano il campionato Primavera e, se ci sono ragazzi in gamba, sono pronto a chiamarli. Per me l’età non conta: contano tecnica e personalità. Ragiono così perché io a Bologna ho esordito a sedici anni e mezzo, grazie al fatto che trovai persone che mi diedero fiducia e sono sempre pronto a fare lo stesso. Bisogna dare spazio ai giovani bravi, farli giocare e lasciarli anche sbagliare”.

 

E, a proposito di giovani, si parla di Zaniolo, arrivato in Nazionale direttamente dalla Primavera: “Lo vidi giocare alle fasi finali dell’Europeo Under 19, in cui era sotto età e decisi di chiamarlo. In quella squadra avevo visto anche Tonali, Scamacca, Kean. Per questo a voi ragazzi dico, impegnatevi e allenatevi duro: se avete qualità tecniche e personalità sono pronto a chiamarvi, anche se non avete ancora esordito in prima squadra”.

 

Quindi ha proseguito: “Credo di essere l’allenatore, spero di non essere smentito, ad

aver fatto giocare più giovani in tutte le mie esperienze di club. Tra Inter, Fiorentina, Lazio, ManCity, Galatasary, Zenit. Quando vedo un calciatore pronto per la primasquadra lo faccio entrare e se ha qualità anche giocare, non pensando alla possibilità che possa farmi perdere una gara. Quando Burgnich mi fece debuttare a 16 anni e mezzo, davanti a me c’erano 4-5 attaccanti molto più bravi ed esperti, non so perchè lo fece, ma mi diede la possibilità; le prime 2-3 gare entrai dalla panchina, ero emozionato, non riuscivo a giocare come volevo. Alla quarta, feci anche gol; quella rete mi diede una spinta enorme e poi giocai quasi tutte le gare”. Mancini ha parlato anche di calcio femminile. “Ci vuole una grande passione e voi ragazze ne avete tanta. Vedo anche le calciatrici della Nazionale, hanno una passione pazzesca e questo fa sì che riescano sempre a migliorare. Spero che possano crescereancora perchè adesso, rispetto a quando è iniziato, il campionato femminile è migliorato molto come anche la Nazionale”. Allenarsi e fare vita da atleta: questo è il consiglio del cittì. “Tecnica e personalità sono importanti – ha proseguito – e sono le prime cose che guardo, ma non sono tutto. Io ho perso un paio di anni, dopo l’esordio, pensando che fossero tutto. Di qualità neavevo, me l’aveva data il buon Dio, poi ho capito e sono migliorato tanto con il lavoro. Non l’avessi fatto, mi sarei perso, come Macina. Era un classe ‘64 come me, mio compagno nelle giovanili del Bologna: era il più forte del mondo tra gli Under15, poteva essere Messi, non ho mai più visto uno con il suo talento. Ma non gli piaceva allenarsi e si è perso per strada. Per questo ai ragazzi dico: allenatevi, fate vita da atleti, ascoltate il vostro corpo e curatevi. Se avete talento, queste sono le regole da seguire per arrivare”.