Come noto, l’art. 32, comma 12, 2° capoverso del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91 e introdotto dall’art. 22, comma 2° del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115, ha esteso il bonus una tantum di 200 euro, concepito per sostenere i lavoratori e le famiglie a fronte del rincaro dei costi dell’energia, anche ai collaboratori sportivi che, in era pandemica, hanno beneficiato delle misure di sostegno per il contrasto alla crisi economica e sociale derivante dalla diffusione del Covid-19.
Per fare ciò, la legge ha affidato a Sport e Salute il compito di attuare la misura governativa in favore dei collaboratori sportivi.
In particolare, la Società è tenuta, per individuare i beneficiari ed evitare sovrapposizioni di pagamento in favore di coloro che hanno diritto al beneficio anche ad altro titolo (diverso dall’aver ricevuto l’indennità in favore dei collaboratori sportivi erogata da Sport e Salute per contrastare la crisi pandemica), a confrontare i dati in proprio possesso con quelli dell’Istituto Nazionale di Providenza Sociale, il quale cura tali erogazioni ad altro titolo.
Gli Uffici della Società sono al lavoro, sin dal 10 agosto, data di entrata in vigore del decreto c.d. ‘Aiuti-bis’, per dare piena e tempestiva attuazione alla misura, nello spirito che ha sempre contraddistinto l’azione della Società nei confronti dei collaboratori sportivi, di fornire un supporto solerte e di non lasciare indietro nessuno.
Pertanto, Sport e Salute provvederà, mediante un pagamento automatico e senza necessità di presentare nuove richieste, alla effettuazione dei bonifici appena le risorse necessarie entreranno nella effettiva disponibilità di quest’ultima e saranno disponibili i dati definitivi relativi alla platea degli aventi diritto.
Fonte: Sport e Salute
Nella lettera inviata dal Presidente Gravina al Ministro dell’Economia si chiede di verificare la possibilità di individuare un intervento in favore delle società particolarmente danneggiate dall’aumento sproporzionato dell’energia elettrica
Senza misure governative urgenti, il ‘caro bollette’ rischia di paralizzare l’attività dilettantistica e giovanile. È questo il senso della lettera inviata ieri dal Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina al Ministro dell’Economia Daniele Franco, che raccoglie il grido d’allarme del Commissario Straordinario della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete, nella quale si chiede di ‘verificare la possibilità di individuare un intervento in favore delle società particolarmente danneggiate’ dall’aumento sproporzionato dell’energia elettrica.
“Laddove il calcio è soprattutto passione e socialità – dichiara Gravina – non possiamo rischiare il blocco dell’attività perché provocherebbe un danno sociale di dimensioni incalcolabili. I club dilettantistici vanno sostenuti anche per l’importante ruolo che svolgono al di fuori del contesto sportivo”.
Pur capendo le difficoltà del momento e ringraziando il Ministro per l’attenzione già manifestata verso il mondo dello sport e del calcio in particolare, il presidente della FIGC ha posto l’accento sui numeri del movimento che conta circa 11500 club dilettantistici, più di 2500 che svolgono attività di puro settore giovanile, e che rappresenta la base della piramide calcistica. “Di concerto con la LND e il Commissario Abete, la Federazione è impegnata nel creare le condizioni migliori per praticare calcio in Italia – conclude Gravina – e non ci possiamo permettere di lasciare indietro nessuno, soprattutto chi opera lontano dalla luce dei riflettori. Come ho ribadito più volte, dalle difficoltà si esce tutti insieme, come Paese, facendo veramente sistema”.