Alla vigilia dell’Assemblea Elettiva, la Lega Nazionale Dilettanti ha riunito a Roma il suo Consiglio Direttivo. All’ordine del giorno dei lavori, l’atteso indirizzo per la ripresa dell’Eccellenza e dei campionati regionali di vertice, compreso il calcio femminile e il calcio a 5 (maschile e femminile), tutti con un collegamento diretto alle competizioni nazionali organizzate dalla LND. Il massimo organismo della Lega Dilettanti, dopo un’ampio e approfondito confronto, si è pronunciato in modo unanime per favorire la ripresa, ma ha ravvisato tutte le difficoltà legate alla stessa. Per questo ha dato delega al Presidente Sibilia e ai consiglieri federali in quota LND di sottoporre all’esame della FIGC le condizioni per consentire la predisposizione di un protocollo sanitario ad hoc per tale tipo di attività, la richiesta di un contributo straordinario da parte della FIGC per garantire l’effettuazione dei tamponi e della sanificazione degli ambienti con esonero, o comunque, con una forte riduzione delle spese a carico delle Società, nonché di richiedere al Consiglio Federale della FIGC la deroga relativa ai format dei campionati in ambito regionale anche con richiesta in deroga all’articolo 49 delle NOIF, di non dar luogo a retrocessioni e di consentire il mantenimento della categoria per le Società che dovessero rinunciare alla prosecuzione dell’attività per difficoltà economiche. Il Consiglio Direttivo della LND ha altresì deliberato di richiedere alla FIGC la proroga dei termini dei tesseramenti e dei trasferimenti dei calciatori e delle calciatrici fino al 31 marzo 2021.
“Promuovere il calcio e giocarlo é la nostra missione – ha affermato il presidente Cosimo Sibilia – e porre le condizioni per la ripresa dei nostri massimi campionati regionali rappresenta un segnale di speranza per tutto il movimento del calcio dilettantistico. Ma dobbiamo essere consapevoli della grande responsabilità di questa scelta e di complessità che ricadono non solo sulla LND ma anche su tutti quelli che hanno aperto a questa prospettiva, alimentando le speranze di club e tesserati. Quella disponibilità deve essere confermata, su tutti i fronti, soprattutto quelli economici, altrimenti ogni sforzo sarà stato vano”.
Ecco i primi estratti dell’intervista esclusiva che il Santo Padre ha concesso alla Gazzetta dello Sport e che trovate in edicola, con una versione integrale nel “libro-enciclica” sullo sport in omaggio con Gazzetta e Sportweek
Papa Francesco, da sempre vicino agli atleti e ai temi dello sport, ha risposto a 31 domande, approfondendo in particolare le prime 7, che ruotano attorno ad altrettante parole chiave: lealtà, impegno, sacrificio, inclusione, spirito di gruppo, ascesi e riscatto che sintetizzano il suo pensiero sull’importanza e il valore dello sport. L’intervista è stata fatta all’inizio di dicembre durante un incontro nella residenza di Casa Santa Marta, in Vaticano, nel quale il Papa ha ricevuto Stefano Barigelli, direttore de La Gazzetta dello Sport, Pier Bergonzi, vicedirettore della Gazzetta e autore dell’intervista e don Marco Pozza, il prete maratoneta che ha fatto anche dello sport la sua missione.
Qui un estratto dell’intervista a Papa Francesco che trovate sulla Gazzetta.
Santo Padre, lei ha raccontato che da bambino andava allo stadio con i suoi genitori a vedere le partite di calcio.
“Ricordo molto bene e con piacere quando, da bambino, con la mia famiglia andavamo allo stadio, El Gasómetro. Ho memoria, in modo particolare, del campionato del 1946, quello che il mio San Lorenzo vinse. Ricordo quelle giornate passate a vedere i calciatori giocare e la felicità di noi bambini quando tornavamo a casa: la gioia, la felicità sul volto, l’adrenalina nel sangue. Poi ho un altro ricordo, quello del pallone di stracci, la pelota de trapo: il cuoio costava e noi eravamo poveri, la gomma non era ancora così abituale, ma a noi bastava una palla di stracci per divertirci e fare, quasi, dei miracoli giocando nella piazzetta vicino a casa. Da piccolo mi piaceva il calcio, ma non ero tra i più bravi, anzi ero quello che in Argentina chiamano un “pata dura”, letteralmente gamba dura. Per questo mi facevano sempre giocare in porta. Ma fare il portiere è stato per me una grande scuola di vita. Il portiere deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte… E ho giocato anche a basket, mi piaceva il basket perché mio papà era una colonna della squadra di pallacanestro del San Lorenzo”.
C’è una pagina dello sport, o un avvenimento, che lei ricorda con piacere?
“Non ho una così grande conoscenza in materia, ma le posso dire che seguo con interesse tutte quelle storie di sport che non sono fini a se stesse, ma provano a lasciare il mondo un po’ migliore di come lo trovano. Quando, durante un viaggio apostolico, sono stato allo Yad Vashem a Gerusalemme, ricordo che mi raccontarono di Gino Bartali, il leggendario ciclista che, reclutato dal cardinale Elia Dalla Costa, con la scusa di allenarsi in bicicletta partiva da Firenze alla volta di Assisi e faceva ritorno con decine di documenti falsi nascosti nel telaio della bici che servivano per far fuggire e quindi salvare gli ebrei. Pedalava per centinaia di chilometri ogni giorno sapendo che, qualora lo avessero fermato, sarebbe stata la sua fine. Così facendo offrì una vita nuova a intere famiglie perseguitate dai nazisti, nascondendo qualcuno di loro anche a casa sua. Si dice che aiutò circa ottocento ebrei, con le loro famiglie, a salvarsi durante la barbarie a cui vennero sottoposti. Diceva che il bene si fa e non si dice, se no che bene è? Lo Yad Vashem lo considera “Giusto tra le nazioni”, riconoscendo il suo impegno. Ecco la storia di uno sportivo che ha lasciato il mondo un po’ meglio di come lo ha trovato”.
Il calcio, anzi lo sport, ha recentemente pianto la scomparsa di Maradona, considerato da molti il più grande calciatore di sempre. Che cosa ha rappresentato per la vostra Argentina?
“Ho incontrato Diego Armando Maradona in occasione di una partita per la Pace nel 2014: ricordo con piacere tutto quello che Diego ha fatto per la Scholas Occurrentes, la Fondazione che si occupa dei bisognosi in tutto il mondo. In campo è stato un poeta, un grande campione che ha regalato gioia a milioni di persone, in Argentina come a Napoli. Era anche un uomo molto fragile”.
L’allenamento è la via del perfezionamento. È la base di partenza per superare se stessi.
“Nessun campione si costruisce in laboratorio. A volte è accaduto, e non possiamo essere certi che non succederà ancora, anche se speriamo di no! Ma il tempo smaschera i talenti originali da quelli costruiti: un campione nasce e si rinforza con l’allenamento. Il doping nello sport non è soltanto un imbroglio, è una scorciatoia che annulla la dignità. Il talento è un dono ricevuto ma questo non basta: tu ci devi lavorare sopra. Allenarsi, allora, sarà prendersi cura del talento, cercare di farlo maturare al massimo delle sue possibilità. Mi vengono in mente coloro che corrono i 100 metri alle Olimpiadi: per quei pochissimi secondi, anni e anni di allenamento, senza le luci accese. Ogni tanto leggo di qualche grande campione che è il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andarsene: è la testimonianza che la forza di volontà è più forte dell’abilità. Qui lo sport viaggia di pari passo con la vita: la bellezza, qualunque sia la sua declinazione, è sempre il frutto di una fiammella da tenere accesa giorno dopo giorno”.
Questo è il primo numero della Gazzetta del 2021. Qual è l’augurio di Papa Francesco per l’umanità in questo inizio d’anno?
“Il mio augurio è molto semplice, lo dico con le parole che hanno scritto su una maglietta che mi è stata regalata: ‘Meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca’. Lo auguro a tutto il mondo, non solo a quello dello sport. È la maniera più bella per giocarsi la vita a testa alta. Che Dio ci doni giorni santi. Pregate per me, per favore: perché non smetta di allenarmi con Dio!”
Fonte: Gazzetta dello Sport
L’articolo 81 del D.L. n 104 del 14 agosto 2020, in discussione al Senato per la conversione in legge, stabilisce la concessione di un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 50% delle spese di pubblicità e sponsorizzazione sostenute dagli sponsor nei confronti delle società sportive professionistiche e dilettantistiche, che svolgono anche attività giovanile, escludendo, però, dal beneficio le sponsorizzazioni commissionate alle società sportive dilettantistiche che fruiscono del regime della legge 398/1991, di quelle società, cioè, di minori dimensioni, che non superano nell’anno proventi commerciali per 400 mila euro.
“La disposizione di esclusione penalizza fortemente proprio quei soggetti che per la loro sopravvivenza necessitano degli interventi di natura pubblicitaria di piccoli imprenditori locali che possono avere visibilità con la sponsorizzazione nel territorio, limitato a volte al solo comune o al massimo alla provincia – spiega il Presidente della LND Cosimo Sibilia – Sono decine di migliaia le piccole società che optano o hanno optato per la legge n. 398/91 e che costituiscono l’ossatura dell’intero movimento sportivo dilettantistico”.
Appare dunque ingiustificata la concessione del beneficio alla grande multinazionale che sponsorizza, fino a 15 milioni di euro, una grande società sportiva e venga, invece, escluso il piccolo imprenditore che con poche migliaia di euro contribuisce alla sopravvivenza della piccola entità sportiva che opera nello stesso territorio, quando addirittura non è l’unica fonte di vita della società stessa. Fermo restando che, nell’attuale situazione economica, le piccole imprese trovano enorme difficoltà a commissionare sponsorizzazioni per cui il beneficio recato dall’articolo 81 nei loro confronti sarebbe una forte spinta a far si che la piccola società sportiva possa godere dell’introito pubblicitario. Per questo la LND si è attivata proponendo emendamenti finalizzati ad estendere i benefici della norma, al momento così penalizzate, anche alle realtà con minori proventi commerciali.
Uno stanziamento pari a 10 milioni di euro. Si tratta del dato più rilevante emerso nell’ultimo Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, a cui ha partecipato il Presidente del C.R. Campania Carmine Zigarelli.
La riunione del massimo organismo della LND, che si è svolta presso il Salone d’Onore del CONI, e che si è aperta con il saluto del capo dello sport italiano Giovanni Malagò, ha sancito la disponibilità di 7 milioni di euro per agevolare le società a proseguire l’attività nella stagione 2020/2021 e di restanti 3 milioni che verranno destinati alla valorizzazione dei giovani partecipanti alle competizioni dilettantistiche.
“Si tratta di risorse messe a disposizione nell’ambito della Lega Dilettanti – ha commentato con soddisfazione il Presidente della LND Cosimo Sibilia – Abbiamo raggiunto così un primo importante obiettivo, mettendo in sicurezza le attività della nuova stagione e garantendone la ripresa. Un’operazione resa possibile grazie alla posizione di dialogo con il mondo dello sport mantenuta dalla LND nel corso dell’emergenza. Una posizione che ha permesso al movimento dei Dilettanti di essere presente e protagonista in tutte le sedi istituzionali. Mancano all’appello altre forme di sostegno al calcio di base: confido arrivino presto dopo i numerosi annunci da parte delle autorità governative”
Nel corso del Consiglio Direttivo sono state affrontate le tematiche tecnico-sportive e amministrative relative ai campionati e alle competizioni della stagione 2020-2021.
Per quanto attiene la conclusione dei campionati organizzati dai Comitati Regionali, il Consiglio Direttivo si è espresso per un blocco delle retrocessioni, in relazione ai campionati dalla Promozione sino alla Seconda Categoria, in tutte quelle realtà territoriali che presenteranno situazioni di vacanza di organico e, comunque, in presenza di situazioni particolari che hanno caratterizzato la stagione che si sta per concludere. Dette decisioni, lasciate all’autonomia dei singoli comitati regionali, dovranno poi essere ratificate in occasione del prossimo Consiglio Federale della FIGC.
Per quanto attiene il calcio a 5, la Divisione avanzerà una proposta relativa alla limitazione delle squadre da retrocedere per i campionati nazionali conforme alla previsione dell’articolo 49 delle NOIF, così limitando ad 1 retrocessione per ogni campionato. Anche tale richiesta dovrà essere vagliata nella prossima riunione del Consiglio Federale.
Per quanto riguarda il campionato di Eccellenza, preso atto di quanto deciso in occasione dell’ultimo Consiglio Federale, si darà luogo a una sola retrocessione per ciascun girone. Il Consiglio Direttivo ha infine delegato il Presidente della LND e i responsabili dei Dipartimenti (Interregionale e Calcio Femminile) e della Divisione Calcio a 5 di provvedere all’individuazione dei criteri e alla compilazione delle classifiche relative ai campionati 2019/2020 nel rispetto delle indicazioni fornite all’uopo dal Consiglio Federale.