Carmine Zigarelli è stato confermato alla guida del C. R. Campania per il quadriennio olimpico 2021-2024. Il presidente uscente è stato rieletto oggi in prima convocazione dell’assemblea delle società campane, che si è svolta da remoto.
Il dott. Zigarelli ha ricoperto l’incarico dal 2019. Dopo un anno e mezzo di presidenza segnata dall’avvento della pandemia, le società campane rinnovano la loro fiducia verso il suo operato, contraddistinto da un confronto e una collaborazione costante con le stesse.
Le elezioni hanno riguardato anche la squadra del C. R. Campania: eletta Responsabile Regionale del Calcio Femminile Giuliana Tambaro, quale Responsabile Regionale del Calcio a 5 Vincenzo Boccarusso.
Eletti ancora quali consiglieri del Comitato: Giuseppe Alfano, Rosanna De Simone, Antonio Tarantino, Massimo Grisi, Giovanni Beatrice, Biagio Iovino, Marco Vigliotta. Eletti quali componenti del Collegio Revisori dei Conti: Michele Sorrentino, Alessandro Spina, Gerardo Uva (effettivi), Massimiliano Nave e Mino Carputo (sostituti). I Delegati Assembleari eletti sono: Antonio Inverso, Umberto Miniello, Domenico Giulio Iacoviello, Gregorio Franco Barone, Federica Cacciapuoti, Onofrio Alfano (effettivi); mentre i supplenti sono: Rocco Caruso, Emanuela Mazzella, Massimo Vitale, Vincenzo Autori.
Per le designazioni nazionali fiducia confermata a Cosimo Sibilia per la carica di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Vicepresidente vicario LND è stato indicato Ettore Pellizzari, mentre a vicepresidente dell’Area Sud Santino Lo Presti. Consigliere federale dell’Area Sud Maria Rita Acciardi, mentre alla carica di consigliere federale nazionale Daniele Ortolano. Per il Collegio dei Revisori dei Conti LND sono stati indicati: Felicio De Luca, Mattia Rusciano e Andrea Pedetta. Designato anche Remo Luzi quale delegato assembleare in rappresentanza dell’Area Sud per l’attività SGS.
Con le nuove elezioni il Comitato Campano si configura così come “il più rosa” d’Italia per il numero di donne che entrano a far parte della squadra campana: Giuliana Tambaro (Responsabile Regionale Calcio Femminile), Rosanna De Simone (Componente del Consiglio Direttivo), Federica Cacciapuoti (Delegata Assembleare effettiva), Emanuela Mazzella (Delegata Assembleare supplente).
“Ringrazio immensamente le società campane per il grande sostegno e per la fiducia confermatemi. E’ stata premiata la politica dell’ascolto e del confronto con tutti i club. Il mio impegno proseguirà con la solita determinazione, responsabilità e trasparenza. Le società sono da elogiare perchè nonostante la pandemia non hanno mollato, ma hanno moltiplicato gli sforzi. Siamo come sempre a lavoro per il ritorno in campo in totale sicurezza. Il calcio giocato manca a tutti noi. Chiediamo alle istituzioni tutte di tutelare sempre più il nostro mondo, fortemente colpito dall’emergenza Covid. Continuiamo insieme ai presidenti dei club quest’avventura bellissima per fare della Campania il fiore all’occhiello d’Italia”. Così il rieletto Presidente del C.R. Campania Carmine Zigarelli.
Una diga per opporsi alla catastrofe. È questa l’immagine che chiarisce la posizione della Lega Nazionale Dilettanti rispetto alla modifica per Decreto Legge del vincolo e all’introduzione di nuove norme in materia di lavoro sportivo. La LND, che rappresenta 12 mila società di calcio dilettantistico in Italia, si dichiara infatti totalmente contraria a qualsiasi variazione alle norme attualmente in vigore e che regolano questi due ambiti dell’attività sportiva.
“Le norme sul vincolo sportivo presenti nei decreti attuativi rappresentano una grave minaccia per l’esistenza del calcio dilettantistico a partire dalle scuole calcio, coinvolgendo l’intera filiera dell’attività giovanile, che è la vera risorsa del movimento unitamente all’attività delle prime squadre fondata principalmente sulla valorizzazione dei giovani – non usa mezzi termini il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, nel commentare l’approvazione dei testi da parte del Consiglio dei Ministri – Il vincolo di tesseramento, invece, assunto con le tutele già presenti, costituisce un elemento essenziale di sussistenza per ogni singola società dilettantistica, pertanto va mantenuto nella sua attuale regolamentazione. Non esistono, in senso assoluto, forme d’indennizzo che possano surrogarlo. E poi come si può pensare, specie in questo particolare momento storico, di mettere sulle spalle delle ASD anche il fardello dei rapporti di lavoro, dimenticando completamente i sacrifici e gli oneri già pesantissimi che gravano su realtà che basano la loro opera sul volontariato?”.
Il decreto legislativo sul lavoro sportivo assesterà un duro colpo alle ASD e SSD che dovranno considerare i loro atleti dilettanti (in contrasto con le norme della FIGC) come lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS con aggravio di costi e incombenze di versamenti, registrazione, ecc., fermo restando che quei contributi non arriveranno mai ai destinatari in quanto la vita sportiva di un atleta si esaurisce nell’arco di pochi anni e la loro concorrenza ad una futura ipotetica pensione consterebbe di poche decine di euro.
Non solo, nella legge di bilancio, in corso di approvazione in Parlamento, è prevista l’abolizione della norma recata dall’art. 4 del DPRE n. 633/72 che stabilisce l’esonero dall’IVA delle attività rese dalle associazioni sportive nei confronti dei soci, tesserati e partecipanti. Dette attività, finora considerate non commerciali, con la norma che si sta introducendo con la legge di bilancio, verrebbero ricondotte nel campo IVA con obblighi di fatturazione e registrazione che renderanno sempre più difficile la vita dell’associazionismo sportivo.
La Lega Nazionale Dilettanti chiede quindi l’intervento deciso della Federazione Italiana Giuoco Calcio. “La FIGC, titolare in materia, deve attivarsi in totale opposizione a queste paventate norme che, se entrassero in vigore, decreterebbero l’estinzione di migliaia di Società affiliate alla stessa Federazione – dichiara Sibilia – Rispetto alla questione del vincolo la LND non si è mai sottratta al dialogo con tutti i soggetti coinvolti, a partire dall’AIC, coordinandosi con la FIGC”.
La Lega Nazionale Dilettanti, anche a seguito del diffondersi della pandemia da Covid-19, per venire incontro alle difficoltà in cui potrebbero trovarsi tutte le Società Sportive associate, metterà a disposizione delle stesse una polizza per la Tutela legale penale tesa alla copertura per qualsiasi necessità di assistenza legale, incluse, appunto, anche le casistiche di violazioni e illeciti legate al Covid-19.
Si tratta di un’operazione quantomai opportuna in questo periodo di emergenza, che non sarà però l’unico ambito coperto dalla polizza, così come studiata e proposta dal broker AON, partner della LND per il settore assicurativo, e stipulata con la compagnia Roland. Il raggio delle garanzie è infatti molto ampio e consente ai rappresentanti dei club della LND di poter affrontare con maggiore serenità un periodo così complesso per lo svolgimento delle attività.
“Abbiamo dotato le nostre associate e i loro tesserati, per le attività di competenza, di un prezioso strumento di tutela – ha commentato il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia – È la conferma ulteriore della massima attenzione posta al territorio dalla LND, realizzando un intervento necessario quanto atteso da tutti i dirigenti delle società dilettantistiche d’Italia. Proseguiamo, quindi, nel segno della concretezza, mettendo a disposizione quante più risorse per fare in modo che il calcio di base possa essere accompagnato dalle migliori condizioni possibili in questa delicata fase di ripresa delle attività”.
Documenti collegati
pdfComunicato Ufficiale n. 123 – Copertura assicurativa per la tutela legale penale (209 KB)
F.A.Q.
1. Qual è la differenza tra attività dilettantistica e attività ludico-amatoriale?
L’attività sportiva dilettantistica è svolta all’interno di una cornice organizzata e riconosciuta a livello di enti sportivi (Federazioni sportive nazionali, Enti di promozione sportiva e discipline sportive associate) mediante tesseramento ad una ASD/SSD. L’attività ludico-amatoriale è invece svolta in forma privata, generalmente senza tesseramento (es. partita di calcetto organizzata tra amici o colleghi), o, comunque, qualificata come amatoriale.
2. Quali sono le discipline di contatto?
Per l’elenco degli sport di contatto vietati alla luce della nuova normativa, fare riferimento al decreto del Ministro dello Sport 14 ottobre 2020, pubblicato sul presente sito. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/13/20A05592/sg
3. Cosa si intende per “attività individuale”?
Per attività individuale si intende quella svolta senza contatto con altri soggetti rispettando la distanza minima di cui al DPCM 13 ottobre 2020. Una volta rispettati questi requisiti, è possibile che, all’interno dello stesso ambiente chiuso, si trovino più persone a svolgere allenamenti individuali.
4. Nell’ambito dell’attività sportiva dilettantistica, è possibile, per gli sport di contatto, continuare gli allenamenti secondo modalità individuali?
Ai sensi del DPCM 18 ottobre 2020, art.1 comma 1 lett. d, numero 1), le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali.
Inoltre, il numero 2) della predetta lett. d) prevede che l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Ciò significa che, anche per gli sport dilettantistici di contatto, di cui al decreto del ministro dello Sport del 14 ottobre 2020, è possibile effettuare gli allenamenti in forma individuale o, comunque, rispettando i protocolli di sicurezza delle rispettive federazioni.
5. È possibile proseguire con le competizioni dilettantistiche di livello regionale?
Gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, possono svolgersi regolarmente, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Parimenti, gli allenamenti finalizzati alle competizioni di cui sopra possono continuare in forma “ordinaria”.
6. Gli allenamenti in forma individuale possono svolgersi in presenza dell’istruttore?
L’allenamento individuale si deve necessariamente svolgere nel rispetto delle norme di distanziamento e delle altre misure di cautela. Premesso ciò, è certamente permessa la presenza dell’istruttore ad assistere agli allenamenti individuali.
7. Le attività sportive ludico-amatoriali sono vietate solo in relazione agli sport di contatto?
Sì. Ai sensi del DPCM 18 ottobre 2020, art.1 comma 1 lett.d n.2, sono sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale. Pertanto, per quanto riguarda gli sport non da contatto, l’attività ludico amatoriale può continuare.
8. Cosa si intende per attività sportiva organizzata?
Per “attività sportiva organizzata” si intende quell’attività praticata continuativamente, sistematicamente ed esclusivamente in forme organizzate dalle Federazioni sportive nazionali (FSN), dalle Discipline sportive associate (DSA) o dagli Enti di promozione sportiva (EPS) riconosciuti dal CONI, che comporta il rispetto di specifiche previsioni connesse al tesseramento e al vincolo sportivo (ad es. la presenza del tecnico sportivo abilitato e tesserato, la nomina di un medico sociale ma soprattutto l’osservanza dello specifico protocollo di prevenzione e contrasto al Covid-19, registrato presso il CONI e l’Autorità governativa di vigilanza, emanato dalla FSN/DSA/EPS di appartenenza).
9. Chi pratica l’attività sportiva organizzata?
Tutte le persone fisiche tesserate in Italia, che svolgono attività organizzate dal CONI, da società o associazioni sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali (FSN), alle Discipline sportive associate (DSA) o agli Enti di promozione sportiva (EPS) riconosciuti dal CONI, per le quali sussiste l’obbligo della certificazione di idoneità sportiva.
10. Cosa si intende per attività dilettantistiche di base?
Tutte le attività svolte senza la presenza di un tecnico sportivo abilitato e di un referente per il Protocollo di contrasto al COVID-19 di un ente sportivo riconosciuto dal CONI e del CIP, che abbia adottato un Protocollo di contrasto al COVID-19, registrato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il CONI e del CIP.
11. Cosa si intende per eventi e competizioni riconosciuti di interesse nazionale o regionale?
Tutti i confronti competitivi fra due o più atleti, inseriti nel calendario agonistico, quali gare nazionali o regionali, dal CONI, dal CIP, dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate o Enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, alla presenza di tecnici sportivi e di ufficiali di gara abilitati, nel rispetto del Protocollo di contrasto al COVID-19 adottato per la specifica disciplina sportiva.
12. Cosa si intende per tecnico sportivo abilitato?
Tutti i tecnici sportivi che sono titolari di una abilitazione a svolgere la propria attività a titolo professionale o volontario, nell’ambito del contesto del sistema CONI, Federazioni sportive nazionali (FSN), Discipline sportive associate (DSA) o Enti di promozione sportiva (EPS) riconosciuti dal CONI.
13. Cosa si intende per ufficiale di gara abilitato?
Tutti gli ufficiali di gara abilitati che sono titolari di una abilitazione a svolgere la propria attività a titolo professionale o volontario, nell’ambito del contesto del sistema CONI, Federazioni sportive nazionali (FSN), Discipline sportive associate (DSA) o Enti di promozione sportiva (EPS) riconosciuti dal CONI.
14. Cosa si intende per Protocollo di contrasto al COVID-19?
L’apposito protocollo adottato dalle Federazioni sportive nazionali (FSN), dalle Discipline sportive associate (DSA) o dagli Enti di promozione sportiva (EPS) riconosciuti dal CONI in attuazione delle disposizioni governative, contenente norme di dettaglio per tutelare la salute degli atleti, dei gestori degli impianti e di tutti coloro che, a qualunque titolo, frequentano i siti in cui si svolgono le attività sportive organizzate.
15. I calciatori di Terza categoria della FIGC possono continuare a competere in questo torneo dilettantistico del campionato italiano di calcio?
No, sono vietate tutte le attività degli sport di contatto per tesserati maggiorenni organizzate a livello provinciale nell’ambito del contesto del sistema CONI, Federazioni Sportive Nazionali (FSN), Discipline sportive associate (DSA), o Enti di promozione sportiva (EPS), riconosciuti dal CONI.
16. Quale attività sportiva e formativa dei giovani atleti degli sport di contatto può essere svolta in quanto ricompresa negli eventi e competizioni riconosciuti di interesse regionale?
Le sole attività svolte nell’ambito del contesto del sistema CONI, Federazioni Sportive Nazionali (FSN), Discipline sportive associate (DSA), o Enti di promozione sportiva (EPS), riconosciuti dal CONI, a condizione che i giovani tesserati non abbiano ancora compiuto la maggiore età, abbiano il certificato di idoneità sportiva, che le società o associazioni dilettantistiche abbiano designato il medico sociale referente del Protocollo di contrasto al COVID-19 e che il Comitato Regionale dell’organismo sportivo competente abbia emanato specifiche disposizioni per il contact tracing , col mantenimento dell’elenco delle presenze per un periodo di almeno 14 giorni.
17. I limiti orari indicati all’art. 1, co.6, lett. ee DPCM 13 ottobre 2020 relativi alle attività di ristorazione e somministrazione di cibi e bevande riguardano anche l’utilizzo di campi sportivi annessi?
Le limitazioni orarie riguardano solo l’attività di ristorazione e di somministrazione di cibi e bevande, non anche la fruizione di eventuali impianti sportivi annessi. Pertanto, in presenza dei presupposti e nel rispetto delle regole previste dal DPCM 18 ottobre 2020, sarà possibile continuare la pratica sportiva nei detti impianti.
18. I limiti orari indicati all’art. 1, co.6, lett. ee DPCM 13 ottobre 2020 si applicano anche ad eventuali servizi di ristorazione e somministrazione di cibi e bevande interni agli impianti sportivi, palestre, piscine?
I suddetti limiti riguardano anche le attività di ristorazione e somministrazione di cibi e bevande interne agli impianti sportivi, palestre, piscine: pertanto, anche ad essi si applicherà l’art.1 comma 6 lett. ee DPCM 13 ottobre 2020, così come novellato dal DPCM 18 ottobre 2020.
19. Le lezioni teoriche relative agli sport possono continuare?
Sì. Le lezioni teoriche relative agli sport possono continuare, previo rispetto del distanziamento e delle altre norme di sicurezza.
20. Le attività sportive di contatto con i bambini, svolte nelle palestre scolastiche da parte di ASD/SSD o EPS, possono continuare?
Per le attività sportive di contatto svolte nelle palestre scolastiche in orario extracurriculare operano le stesse limitazioni relative agli sport dilettantistici di base, con divieto di gare e competizioni e allenamenti permessi solo in forma individuale.
Per saperne di più e per essere aggiornati vai su: http://www.sport.governo.it/it/emergenza-covid-19/faq/
Facciamo squadra. È questo l’appello lanciato dalle Autorità nazionali al calcio dilettantistico, autentica espressione delle comunità che rendono unica l’Italia, per far fronte ad un emergenza senza precedenti.
Per “fare squadra” basta un gesto semplice, uno di quelli che ormai fa parte della quotidianità di ognuno: scaricare un’app. Immuni
L’invito, rivolto a tutti i tesserati, da estendere ovviamente a tutti i familiari e conoscenti, è quello di installare sui propri dispositivi mobili l’app Immuni. L’app, promossa dal Ministero della Salute, è un supporto tecnologico per il tracciamento dei contatti e per limitare la diffusione del virus Covid-19.
“Le modalità con le quali si sta affrontando la questione circa la presenza del pubblico negli eventi sportivi mi lasciano molto perplesso. Ancora una volta sono costretto ad evidenziare come non ci sia la dovuta considerazione per lo sport di base e nel caso specifico del calcio dilettantistico, un movimento già messo a dura prova dall’emergenza e che sta cercando, con grande coraggio e rinnovato impegno, di ripartire”. Lo afferma il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vicepresidente vicario della FIGC Cosimo Sibilia, entrando nel dibattito sull’apertura degli stadi al pubblico. In alcune regioni però, per effetto di specifiche ordinanze, gli spettatori sono previsti anche nelle gare delle competizioni del cosiddetto ‘calcio minore’, che in Italia è rappresentato da un milione e 200 mila tesserati. “Trovo singolare che non si possano individuare delle soluzioni uniformi per consentire il ritorno degli spettatori nei nostri campionati in tutte le regioni – spiega Sibilia – in alcune delle quali le ordinanze sono state già emanate, o sono in corso di attuazione, anche grazie all’azione dei nostri organismi territoriali. Serve un provvedimento unico per tutto il territorio italiano”. Sibilia pone l’accento sulla fattibilità della disposizione, dal momento che i club dilettantistici in Italia sono 12 mila e generano oltre 500 mila partite in un anno ma, anche per la loro capillare distribuzione su tutto il territorio, sviluppano numeri contenuti di spettatori nei singoli eventi (ovviamente non mancano le eccezioni, soprattutto nelle categorie principali come Serie D ed Eccellenza). “Le società della LND hanno già dato prova di responsabilità e di grandi capacità organizzative – conclude il Presidente della Lega Dilettanti – senza dimenticare che in moltissimi casi parliamo di un pubblico composto da qualche centinaia di persone. Quindi si tratta di numeri facilmente gestibili, con un distanziamento praticamente naturale, sempre nel rispetto delle norme sanitarie previste. Ma è anche in questi piccoli-grandi numeri che i club dilettantistici trovano un utile ristoro ai propri impegni economici. Senza il ritorno del pubblico rischiamo di gettare al vento buona parte degli sforzi compiuti finora per garantire la ripresa delle nostre attività”.
In questo fine settimana si ritorna in campo, nel totale rispetto delle regole, dopo mesi di stop causa Covid, con il primo turno della Coppa Italia Dilettanti, che vede impegnate le squadre del Campionato di Eccellenza Campania.
Il Presidente del C.R. Campania Carmine Zigarelli: “Il calcio è passione e la nostra grande famiglia campana lo ha dimostrato ancor di più in questo periodo emergenziale, in cui la collaborazione tra il Comitato, i presidenti dei club, gli allenatori, gli staff medici, i calciatori, gli arbitri, i tifosi, la stampa e tutti gli addetti ai lavori è stata continua e proficua, perchè tutti mossi da un unico obiettivo: quello di tornare ad emozionarsi in un campo di calcio e provare a regalare sorrisi, ma allo stesso tempo contribuire a creare una società migliore tenendo ben saldi i valori sportivi. Auguro a tutte le società campane una stagione sportiva all’insegna del fairplay e della sana competizione”.
È arrivato oggi l’atteso ok da parte del Governo al documento ‘Indicazioni generali per la ripresa delle attività del calcio dilettantistico e giovanile’ (clicca qui) predisposto dalla FIGC, con il quale si pongono le basi per la ripresa di tutti i campionati e tornei svolti sul territorio nazionale, comprese le attività di calcio femminile, futsal, beach soccer e calcio paralimpico e sperimentale.
Il via libera è arrivato oggi dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha validato il protocollo per la ripresa delle attività sportive di tutto il calcio dilettantistico e giovanile (competizioni ufficiali comprese), predisposto dalla FIGC in attuazione di quanto previsto dal DPCM 7 agosto 2020.
Il Protocollo intende fornire indicazioni tecnico-organizzative e sanitarie per la ripresa delle sessioni di allenamento collettivo, delle attività sportive di contatto, di base ed agonistiche dei calciatori/calciatrici dilettanti, giovani e delle attività paralimpiche e sperimentali relativamente ad ogni componente, categoria, settore, senza alcun assembramento al di fuori del campo di gioco, e in campo compatibilmente con i regolamenti sportivi, nel rispetto dei principi fondamentali e delle norme igieniche generali e di distanziamento sociale emanate dal Governo in relazione all’emergenza epidemiologica.
Il protocollo vuole essere anche fonte di informazione e formazione al fine di ridurre, per quanto possibile, il rischio di contagio/trasmissione del virus SARS-CoV-2, tanto per la salute individuale che per quella pubblica, compatibilmente con lo svolgimento delle attività specifiche del calcio (futsal, beach soccer, etc.).
“Passo dopo passo ci avviamo alla ripartenza definitiva della stagione sportiva 2020/2021 per la gioia di tutti noi innamorati del calcio. Tra i presidenti, dirigenti, allenatori, calciatori e staff c’è un grande desiderio di ritornare in campo e riabbracciarsi per un gol. E adesso siamo davvero sulla strada giusta”. Così il Presidente del C.R. Carmine Zigarelli.
“Un altro passo fondamentale per la ripresa di tutte le nostre attività è stato compiuto – commenta soddisfatto il presidente LND Cosimo Sibilia – Le nostre richieste e indicazioni hanno trovato conferma nel protocollo federale. Oggi è stato raggiunto un grande obiettivo verso la partenza definitiva della nuova stagione per giovani e dilettanti”.
La Lega Nazionale Dilettanti, in attesa dei provvedimenti delle Autorità governative e/o sanitarie riguardo l’emergenza sanitaria del COVID-19 per lo svolgimento delle proprie attività agonistiche ufficiali, ha pubblicato il regolamento della 55^ edizione della Coppa Italia riservata alle formazioni di Eccellenza. La Coppa Italia Dilettanti, istituita dalla LND nella stagione 1966/67, è un trofeo storico e unico al tempo stesso, la fase nazionale fino al 1999/00 prevedeva anche una finale incrociata tra le vincenti della Coppa di Serie D e quelle provenienti appunto dalle regioni.
LA FORMULA – Nel primo turno, le diciannove squadre vincitrici le fasi regionali della Coppa sono state divise in 3 gironi da 3 squadre e 5 abbinamenti da due. Va specificato che nei triangolari la squadra che riposa sarà decisa tramite sorteggio, mentre riposerà nella seconda giornata la squadra che avrà vinto la prima gara o, in caso di pareggio, quella che avrà disputato Ia prima gara in trasferta. Nelle partite ad abbinamento, invece, risulterà vincente la squadra che nei due incontri otterrà il maggior numero di reti nel corso delle due gare. In caso di parità nelle reti segnate, sarà dichiarata vincente la squadra che ha segnato il maggior numero di reti in trasferta; in caso di persistente parità, saranno battuti direttamente i rigori. Le 8 vincenti si affronteranno poi ad eliminazione diretta con gare di andata e ritorno dai quarti di finale in poi, con la finale prevista invece in gara unica al Centro di Formazione Federale “Bozzi” di Firenze. La squadra che vincerà il trofeo acquisirà il titolo sportivo per richiedere l’ammissione al Campionato Serie D 2021/2022.
Qualora la squadra vincente la Coppa Italia avesse già acquisito il diritto alla partecipazione al Campionato di Serie D 2021/2022, tale titolo sarà riservato all’altra squadra finalista di Coppa Italia. Nell’ipotesi in cui entrambe le finaliste, per meriti sportivi, avessero già acquisito tale diritto, l’ammissione al prossimo Campionato di Serie D è riservata alla vincente di apposito spareggio fra le società eliminate in semifinale o alla semifinalista soccombente, qualora l’antagonista abbia anch’essa acquisito, per proprio conto, il diritto alla partecipazione alla prossima Serie D.
PARTECIPAZIONE CALCIATORI – Alle gare di Coppa Italia Dilettanti le Società hanno l’obbligo di impiegare sin dall’inizio e per l’intera durata delle stesse e, quindi, anche nel caso di sostituzioni successive di uno o più partecipanti, almeno due calciatori così distinti in relazione alle seguenti fasce d’età: 1 nato dall’1.1.2001 in poi ed 1 nato dall’1.1.2002 in poi (eccettuati i casi di espulsione dal campo e, qualora siano state già effettuate tutte le sostituzioni consentite, anche i casi di infortunio dei calciatori delle fasce di età interessate). L’inosservanza delle predette disposizioni, sarà punita con la sanzione della perdita della gara. Nel corso delle gare di Coppa Italia Dilettanti è consentita la sostituzione di cinque calciatori secondo quanto previsto dall’art. 74, delle Norme Organizzative Interne della F.I.G.C..
La composizione dei Gironi
Gruppo A) Vincente Cr Liguria – Vincente Cr Lombardia – Vincente Cr Piemonte VdA
Gruppo B) Vincente Friuli VG _ Vincente CPA Trento/CPA Bolzano – Vincente CR Veneto
Gruppo C) Vincente Cr Emilia Romagna – Vincente CR Toscana
Gruppo D) Vincente Cr Marche – Vincente Cr Umbria
Gruppo E) Vincente Cr Lazio – Vincente Cr Sardegna
Gruppo F) Vincente Cr Abruzzo – Vincente Cr Molise
Gruppo G) Vincente Cr Basilicata – Vincente Cr Campania – Vincente Cr Puglia
Gruppo H) Vincente Cr Calabria – Vincente Cr Sicilia
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