News in evidenza sul Settore Giovanile e Scolastico
Il Comitato Regionale FIGC-LND Campania invita tutte le Associazioni e Società Sportive dilettantistiche affiliate che devono regolarizzare l’iscrizione al Registro Nazionale del CONI a procedere secondo le indicazioni contenute qui:
Pubblicato oggi dalla FIGC e dal Settore Giovanile e Scolastico l’atteso protocollo attuativo per la graduale ripresa del calcio giovanile e dilettantistico. Il documento, predisposto dal SGS e dalla Commissione Medica della Federazione Italiana Giuoco Calcio, fa riferimento all’attuale quadro normativo e a quanto finora indicato dalle Autorità, dalle Istituzioni e dalle strutture competenti e, nell’ambito della propria competenza, dispone le norme per tutelare la salute degli atleti, dei gestori degli impianti e di tutti coloro che, a qualunque titolo, frequentano i siti in cui si svolgono l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere.
Il protocollo, che che rappresenta anche fonte di informazione e formazione al fine di ridurre per quanto possibile il rischio di contagio e trasmissione del virus SARS-COV-2, compatibilmente con lo svolgimento delle attività specifiche del calcio nelle sue varie declinazioni (come calcio a cinque e beach soccer), intende pertanto fornire le indicazioni tecnico-organizzative e sanitarie per una graduale ripresa in condizione di sicurezza delle attività di base e degli allenamenti del Calcio Giovanile e Dilettantistico, relativamente ad ogni componente, categoria e settore.
Il protocollo si rivolge alle Società sportive affiliate che svolgono attività di base (promozionale, ludica, didattica) Giovanile e Dilettantistica e che gestiscono e utilizzano impianti e strutture sportive; agli Operatori Sportivi (atleti, allenatori, istruttori, dirigenti, medici e altri collaboratori); a genitori o tutori legali degli atleti minori, accompagnatori di atleti disabili.
Nel contesto generale di riavvio dell’attività sportiva in fase pandemica, è opportuno che il Medico competente, ove nominato, collabori con il gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva (Società sportiva) nella attuazione delle misure di prevenzione e protezione previste dalle Linee Guida e dai Protocolli applicativi di riferimento.
Nei casi in cui l’organizzazione sportiva/Società sportiva non abbia incaricato un Medico competente o un Medico Sociale dovrà, in ogni caso, attenersi al presente Protocollo incaricando una persona di riferimento (Tecnico Responsabile, Dirigente) per il rispetto e il controllo delle misure attuative (Delegato per l’attuazione del Protocollo), il quale dovrà comunque operare in collaborazione con un proprio Medico di riferimento.
Il Commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini è stato il primo ospite del Bfc Academy Webinar, una serie di incontri in video conferenza organizzati dal Bologna tra i ragazzi del settore giovanile della società rossoblu e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo in onda sul canale YouTube del Bologna Fc. Tante le curiosità che i giovani calciatori hanno chiesto al ct nei 45 minuti di chiacchierata, con l’amministratore delegato Claudio Fenucci a fare gli onori di casa. “Per me Bologna è Bologna, è una cosa speciale”, sono state le prime parole di Mancini che in quella città ha iniziato nel 1977 la sua carriera di calciatore proprio nelle giovanili prima di approdare in serie A dove ha debuttato nel 1981 non ancora diciassettenne. Parlando della Nazionale, il ct ha dichiarato che spera di riprendere l’attività a settembre: “Abbiamo organizzato qualche chat per salutare i ragazzi e tenerci in contatto con loro. Non ci vediamo da novembre e speriamo di ricominciare l’attività a
settembre. I calendari saranno un problema”.
Ma il centro dell’incontro è stato il tema relativo ai giovani. “Nel mio staff – ha sottolineato Mancini – ci sono persone che monitorano il campionato Primavera e, se ci sono ragazzi in gamba, sono pronto a chiamarli. Per me l’età non conta: contano tecnica e personalità. Ragiono così perché io a Bologna ho esordito a sedici anni e mezzo, grazie al fatto che trovai persone che mi diedero fiducia e sono sempre pronto a fare lo stesso. Bisogna dare spazio ai giovani bravi, farli giocare e lasciarli anche sbagliare”.
E, a proposito di giovani, si parla di Zaniolo, arrivato in Nazionale direttamente dalla Primavera: “Lo vidi giocare alle fasi finali dell’Europeo Under 19, in cui era sotto età e decisi di chiamarlo. In quella squadra avevo visto anche Tonali, Scamacca, Kean. Per questo a voi ragazzi dico, impegnatevi e allenatevi duro: se avete qualità tecniche e personalità sono pronto a chiamarvi, anche se non avete ancora esordito in prima squadra”.
Quindi ha proseguito: “Credo di essere l’allenatore, spero di non essere smentito, ad
aver fatto giocare più giovani in tutte le mie esperienze di club. Tra Inter, Fiorentina, Lazio, ManCity, Galatasary, Zenit. Quando vedo un calciatore pronto per la primasquadra lo faccio entrare e se ha qualità anche giocare, non pensando alla possibilità che possa farmi perdere una gara. Quando Burgnich mi fece debuttare a 16 anni e mezzo, davanti a me c’erano 4-5 attaccanti molto più bravi ed esperti, non so perchè lo fece, ma mi diede la possibilità; le prime 2-3 gare entrai dalla panchina, ero emozionato, non riuscivo a giocare come volevo. Alla quarta, feci anche gol; quella rete mi diede una spinta enorme e poi giocai quasi tutte le gare”. Mancini ha parlato anche di calcio femminile. “Ci vuole una grande passione e voi ragazze ne avete tanta. Vedo anche le calciatrici della Nazionale, hanno una passione pazzesca e questo fa sì che riescano sempre a migliorare. Spero che possano crescereancora perchè adesso, rispetto a quando è iniziato, il campionato femminile è migliorato molto come anche la Nazionale”. Allenarsi e fare vita da atleta: questo è il consiglio del cittì. “Tecnica e personalità sono importanti – ha proseguito – e sono le prime cose che guardo, ma non sono tutto. Io ho perso un paio di anni, dopo l’esordio, pensando che fossero tutto. Di qualità neavevo, me l’aveva data il buon Dio, poi ho capito e sono migliorato tanto con il lavoro. Non l’avessi fatto, mi sarei perso, come Macina. Era un classe ‘64 come me, mio compagno nelle giovanili del Bologna: era il più forte del mondo tra gli Under15, poteva essere Messi, non ho mai più visto uno con il suo talento. Ma non gli piaceva allenarsi e si è perso per strada. Per questo ai ragazzi dico: allenatevi, fate vita da atleti, ascoltate il vostro corpo e curatevi. Se avete talento, queste sono le regole da seguire per arrivare”.