Servizio Tg3 Campania realizzato sabato 15 marzo 2025, in occasione del Campionato FIGC Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.
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l calcio paralimpico e sperimentale in Campania ha mille volti, colori, talenti, personalità, aspettative e si nutre dell’impegno di tante persone: addetti del terzo settore, della Federcalcio, delle società dilettantistiche, dei genitori.
Il movimento, grazie alla Divisione calcio paralimpico e sperimentale della Figc, è cresciuto molto negli ultimi anni e conta in regione su 22 società affiliate, con 400 calciatori tesserati, sono 3400 a livello nazionale, numeri che rendono la Campania la seconda regione d’Italia dopo la Lombardia.
“Si lavora alacremente per far crescere uno dei campionati più belli – spiega Carmine Zigarelli, presidente del Comitato regionale Campania Figc-Lnd – questi ragazzi ci danno una gioia immensa”
Il campionato regionale volge alle battute finali: a Pomigliano d’Arco si sono affrontate le squadre for special di Napoli, Salernitana, Sorrento, Cavese e poi Insuperabili Campania Caserta, Un calcio alle barriere Avellino, Sant’Anastasia, Invictus Sant’Antonio Abate.
L’affiliazione ai prestigiosi club professionistici rappresenta un motivo d’orgoglio per i calciatori. “I ragazzi sono fieri di indossare questa maglia – osserva Salvatore Viscovo, tecnico del Napoli for special – in questo modo rappresentano una città e una società importanti. Un ragionamento condiviso da Pasquale Senatore della cooperativa sociale La Fenice che da circa venti anni si avvale del calcio come momento aggregativo e terapeutico. La squadra della cooperativa è ora diventata la Cavese for special. “Quest’anno abbiamo avuto l’opportunità di creare un legame con la Cavese calcio e questo ci ha consentito di avere maggiore visibilità e la possibilità di portare molti più ragazzi a frequentare questa attività”, spiega.
Tre i livelli del campionato, squadre da sette calciatori, si giocano due tempi da quindici minuti. I progressi, in campo e fuori, sono evidenti. “Vedo grandi capacità in loro, è bello allenarli”, dice Thomas Di Giovanni, allenatore in seconda degli Insuperabili Campania di Caserta. “Questi ragazzi ogni giorno danno delle grandi soddisfazioni che vanno anche al di là dei risultati – l’opinione di Alessandro Guadagno, tecnico del Sant’Anastasia calcio – la coesione, per esempio è encomiabile come l’applicazione che ci mettono nel raggiungere anche i minimi obiettivi”. Mario Sicignano, presidente della cooperativa sociale Proodos, oggi impegnato con il Sant’Anastasia, mette in rilievo come “i risultati che riusciamo a riscontrare sono importantissimi: ci sono ragazzi che prima di venire a giocare a calcio con noi si mantenevano almeno a un metro di distanza da chiunque, adesso invece al gol si abbracciano e si battono il cinque. E’ una cosa meravigliosa”. Progressi nello spirito di collaborazione in uomini e donne con diverse disabilità cognitivo-relazionali evidenziati anche da Albino Gargiulo, presidente della cooperativa sociale Alma, adottata dal Sorrento Calcio. “Ci sono ragazzi che avevano paura degli spazi – spiega Emilia Monticelli, dell’Invictus Sant’Antonio Abate – e adesso riescono a stare in un campo e a giocare tranquillamente”.
“I ragazzi acquisiscono consapevolezza e questa è la cosa più bella”, sottolinea Carlo Noviello, presidente della cooperativa sociale Il villaggio di Esteban la cui squadra è diventata da qualche anno la Salernitana for special. Il tecnico Luigi Ferri è sicuro: “Il nostro schema vincente è il sorriso. Nel calcio che siamo abituati a vedere sono i mister che motivano i ragazzi, qui è il contrario sono i ragazzi che motivano i mister ed è una cosa bellissima”.
“Sono anni che questo campionato cresce grazie alla Figc – afferma Maurizio Gargiulo, padre di uno dei calciatori del Napoli for special – i ragazzi sono tutti amici, sul campo si sentono tutti fratelli. Quello che accade è indescrivibile”.
“Vedere gioire i ragazzi, vederli giocare con tanta spensieratezza dà emozioni forti, speciali”, conclude Zigarelli, “tutti hanno voglia di vincere ma non con quella pressione che si vede in altri campionati, soprattutto nel mondo giovanile. Altra soddisfazione poi è vedere le famiglie contente perchè i propri cari possono praticare quello che è lo sport più bello del mondo e stare insieme a tanti altri ragazzi”.
Fonte: Rainews