Nella sede del Comitato Regionale FIGC-LND Campania a Napoli, l’incontro promosso dal presidente Carmine Zigarelli con le Società che prenderanno parte al primo campionato eSerieE di pertinenza. A precedere la tavola rotonda nella quale sono stati affrontati diversi temi relativi allo sviluppo del calcio virtuale, in quella che è una delle regioni più popolate d’Italia, anche la premiazione dell’Afragolese per la conquista della prima Community eCup (la Supercoppa della LND eSport). A ricevere il trofeo dalle mani del presidente Zigarelli, che ha portato anche saluti e complimenti da parte del presidente della commissione LND eSport Santino Lo Presti, il segretario del club rosso blu Vincenzo Tanzillo, il responsabile della comunicazione Dario Algamage ed il team manager del Napoli eSports Walter Buongiovanni.
Nel corso della riunione con i club ed i capitani dei team pronti al via, il numero uno del calcio campano ha illustrato gli step che il Comitato Regionale intende percorrere per sviluppare il movimento. Un’agenda di prim’ordine ricca di obiettivi volti ad ampliare l’offerta alle società: dall’opportunità di veicolarne il brand anche nel mondo del gaming, fino all’organizzazione di percorsi, strutturati, di inclusione sociale. Oltre al campionato di eSerieE è stata annunciata l’istituzione di una Coppa Campania eSport, e l’individuazione di una prestigiosa sede per la fase finale. Le sorprese non sono comunque finite qui, dal momento che il presidente Zigarelli sta lavorando alla Coppa del Mediterraneo.
“Il nostro territorio – ha dichiarato il presidente Carmine Zigarelli – vanta un numero importante di giocatori e giocatrici virtuali. Far incontrare queste community con le nostre società, aumentando così le occasioni di partecipazione e coinvolgimento anche fuori dal rettangolo di gioco in erba, è sicuramente stimolante. Attraverso il calcio virtuale, giocato tra squadre di 11 giocatori, vediamo i valori della LND scendere in campo anche grazie ad altri strumenti e ci apriamo alla possibilità di coinvolgere tante categorie di persone che, per un motivo o per l’altro, non possono praticare il calcio reale pur amandolo”.