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FIGC: Minuto di raccoglimento per la scomparsa del Santo Padre Francesco

Il Presidente Federale, Gabriele Gravina, raccogliendo l’invito del Presidente del CONI, dispone un minuto di raccoglimento prima dell’inizio delle gare di tutti i campionati in programma da oggi fino a domenica 27 aprile, inclusi eventuali posticipi, in segno di lutto per la scomparsa del Santo Padre.

 

Il Presidente FIGC LND C.R. Campania Carmine Zigarelli, il Consiglio direttivo e il Comitato tutto sono profondamente addolorati per la dipartita del Santo Papa Francesco, amante del calcio, grande uomo che fino all’ultimo ha chiesto di cambiare rotta, di percorrere una strada che “non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce”.
Addio Papa Francesco da tutto il calcio dilettantistico e giovanile campano. Ti salutiamo ricordando il tuo discorso sul calcio quale gioco per creare armonia e pace. Grazie.
“Il calcio può e deve essere una scuola per la costruzione di una ‘cultura dell’incontro’, che permetta la pace e l’armonia tra i popoli. La felicità è dare un pallone a un bambino per giocare. Dietro una palla che rotola c’è quasi sempre un ragazzo con i suoi sogni e le sue aspirazioni. Il calcio è una grande occasione per imparare a dare il meglio di sé, con sacrificio e con impegno. Ma soprattutto non da soli.
Viviamo in un tempo in cui è facile isolarsi, creare legami virtuali, con tante persone ma a distanza. Il bello di giocare con un pallone è di poterlo fare con altri. Il pallone diventa un mezzo per invitare le persone reali, a condividere un’amicizia. Il calcio è un gioco di squadra, non ci si può divertire da soli. E se vissuto così, può davvero far bene alla testa e al cuore in una società che esaspera la soggettività, quasi come un principio assoluto.
Tanti definiscono il calcio come il gioco più bello del mondo, io penso lo stesso. Spesso si sente dire anche che il calcio non è più un gioco: purtroppo assistiamo, anche nel calcio giovanile, a fenomeni che macchiano la sua bellezza. Ad esempio, si vedono certi genitori che si trasformano in tifosi-ultras. Il calcio è un gioco, e tale deve rimanere.
È un diritto non diventare campioni. Cari genitori vi esorto a trasmettere ai vostri figli questa mentalità: la panchina non è un’umiliazione, ma un’opportunità per crescere. Oltre la partita c’è la vita che vi aspetta.
A voi allenatori chiedo di non trasformare i sogni dei vostri ragazzi in facili illusioni destinate a scontrarsi con la vita. A non opprimere la loro vita con forme di ricatto che limitano la loro fantasia, a non insegnare scorciatoie che portino solo a perdersi nel labirinto della vita. Ma ad essere complici del sorriso dei nostri atleti.
Un’ultima parola ai campioni del calcio: ricordate da dove siete partiti. E sentite la responsabilità educativa, da attuare con solidarietà e coerenza, per incoraggiare i più deboli a diventare grandi dentro e magari campioni anche nella vita. Questa è la vittoria.
Mi piace sempre sottolineare che la Federazione si chiama Federazione Italiana “GIUCO” CALCIO, dove è importante la parola “GIOCO”.
Vi benedico 🙏” – Papa Francesco